giovedì 23 aprile 2009

I Ching in Italiano

Il Libro dei Mutamenti (i ching oppure yì jīng 易經) è un antico libro oracolare cinese. Il libro è costituito da 64 capitoli, e da una serie di appendici note come le "Dieci Ali". L'origine del libro è avvolta nel mistero: la tradizione classica lo fa risalire al re Wen e al duca di Chou (attorno al 1100 a.C.); sembra probabile che il corpus principale risalga almeno al secolo VIII a.C., e i commenti più recenti al secolo III a.C. (periodo degli Stati Combattenti).

La tradizione attribuisce a Confucio (Kung Tzu, 551-478 a.C.) la stesura dei Commenti e di parte delle Appendici. In un brano del Lun Yü, Confucio afferma che se avesse avuto ancora cinquanta anni di vita li avrebbe dedicati allo studio dello I Ching. L'occidente venne a conoscenza di questo straordinario e unico libro nel 1854, con la prima traduzione operata da J. Legge.

I simboli descritti nel libro sono formati da una serie di linee orizzontali sovrapposte (hsiao) , alcune piene o continue (linee yang), altre spezzate, cioè costituite da due segmenti intervallati da uno spazio (linee yin). Tutte le combinazioni di tre linee costituiscono gli otto trigrammi; con sei linee si costruiscono 64 esagrammi, o gua; ad ogni esagramma è riservato un capitolo.

Lo I Ching esprime una filosofia che sta alla base del pensiero cinese e in particolare di quello taoista: tutta la realtà nasce da due principi fondamentali e complementari: lo yáng (o principio attivo, maschile, creativo) e lo yīn (passivo, femminile, ricettivo); tali principi non sono considerati come opposti e irriducibili, nè dotati di attributi morali (il bene contro il male), ma perennemente destinati a fondersi e dividersi in vari modi e in un ciclo infinito. L'essenza della realtà è in sostanza il mutamento.

Da qui deriva la base oracolare del libro: conoscere la realtà significa conoscere il flusso del mutamento, e di conseguenza sapere se e quando conviene assecondare tale flusso, o se conviene (o è possibile) opporvisi. In molti casi lo I Ching risponde consigliando di non agire, secondo i dettami taoisti del wu wei, azione passiva o non azione. Lo I Ching non impone uno specifico futuro agli avvenimenti, piuttosto ne descrive le varie probabilità al momento presente. L'espressione "l'uomo superiore" (jūn zǐ 君子) indica il saggio che dotato di tali conoscenze sa sfruttarle nel modo migliore, decidendo di agire o non agire.

Versioni italiane originali

TraduttoreEdizioneAnno
Augusto Shantena SabbadiniURRA2011

Versioni italiane tradotte da altre lingue

CuratoreEdizioneOriginaleTraduzione
Richard WilhelmAstrolabioTedesco (1923)(1950) Livio Agresti

Risorse

* Blog personale sull'I Ching

* Raccolta libri sull'I Ching (Italiano)

* Raccolta siti Web (varie lingue)

1 commento:

  1. Sì, I Ching è un testo molto speciale! vienimi a trovare se ti interessa! ciao! :)

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